Come scegliere un pavimento in resina

Come scegliere un pavimento in resina  è fondamentale l’incontro con il cliente per concordare la programmazione  del sistema resinoso.

La prima fase comprende l’acquisizione delle esigenze, le motivazioni che hanno spinto alla richiesta di un sistema resinoso e il budget messo a disposizione  dal cliente.

Definito il primo step si passa ad un’indagine puramente  tecnica per  la conoscenza del supporto sul quale si andrà a realizzare la pavimentazione resinosa. Lo studio , eseguito direttamente sul posto dove dovrà essere realizzato il pavimento in resina,  è volto ad acquisire  quale sarà la destinazione d’uso, le sollecitazioni meccaniche e chimiche al quale sarà sottoposto e soprattutto la finitura desiderata.

In questo caso ci limiteremo alla realizzazione di una superficie in resina ad uso residenziale  su una vecchia  pavimentazione in ceramica esistente.

Si verifica che le vecchie piastrelle siano sane e coese, oppure in caso contrario  si procede alla rimozione parziale  o totale.

Determinante sarà la preparazione del sottofondo  mediante abrasione con levigatrice dotata di mole diamantate. Si effettua  un’accurata pulizia e depolveratura della superficie mediante aspiratore al fine di rimuovere residui di qualsiasi materiale che possano compromettere l’adesione del successivo promotore di adesione.

Dopo la posa della rete in fibra di vetro annegata nel primer con successivo spolvero a rifiuto di quarzo, si procede alla realizzazione dell’aspetto finale del pavimento in resina concordato con il cliente.

La finitura può essere spatolata o autolivellante, lucida o  satinata, monocromatica o multicolore ed è in questo momento che subentra la scelta da parte del cliente, che sa di ottenere una pavimentazione unica e personalizzata secondo i suoi gusti.

L’assenza di fughe, di interruzioni danno continuità agli ambienti e donano alla casa un nuovo look senza l’intervento di polverose e onerose opere murarie.